Ranieri e Nicola: diversi, ma con lo stesso obiettivo
Genoa e Sampdoria sono indiscutibilmente due tra i club più conosciuti del calcio italiano, protagonisti di uno dei derby più accesi d’Italia e tra i più seguiti anche in Europa: il cosiddetto “derby della Lanterna”. Inoltre, le tifoserie delle due squadre sono apprezzate in tutto il mondo per il loro stile, la passione e il modo di vivere la partita. Genova è anche la città d’origine degli italiani che fondarono una delle squadre più importanti del calcio mondiale: il Boca Juniors, nato dalla volontà dei “padri fondatori” Baglietto, Scarpatti e Sana, una conferma del forte legame di questa terra con il calcio. La città di Genova ha visto giocatori importanti alternarsi ad esultare sotto le rispettive curve dello stadio Luigi Ferraris, stadio che ha celebrato ben dieci scudetti, nove per i rossoblu ed uno per la Sampdoria. Proprio in quest'arena dello sport “i gemelli del goal” Mancini e Vialli hanno guidato la propria squadra verso la finale di Coppa dei Campioni nel 1991-1992 ed in epoca più moderna, Cassano ha sfidato Milito prima che l’argentino diventasse il “principe” della Coppa dei Campioni e del triplete con Mourinho e compagni. I tifosi delle rispettive squadre stanno però vivendo una stagione difficile: Genoa e Sampdoria hanno infatti un compito arduo, al quale le due compagini non sono poi così abituate, ovvero lottare per la permanenza in Serie A Tim. Normalmente, nonostante gli alti e bassi sempre presenti da una parte e dell’altra, le due squadre non hanno mai avuto particolari problemi a raggiungere la salvezza nell’ultimo decennio, dichiarato sempre primo obiettivo stagionale per entrambi i colori. Sono difatti ben 14 anni consecutivi che i rossoblu militano in serie A, mentre è quasi un decennio che i blucerchiati sono presenti nel massimo campionato.
Ora alla guida delle due squadre ci sono due allenatori diversi, ma con esperienza: Ranieri è stato chiamato a raddrizzare le sorti della “Samp” dopo un inizio disastroso e l’esonero di Di Francesco. Proprio in occasione della presentazione, il tecnico romano ha speso parole di grande stima nei confronti del giovane allenatore suo predecessore, al quale per ironia del destino è subentrato per la seconda volta, dopo averlo rimpiazzato anche a Roma lo scorso anno. Discorso diverso invece per Nicola: grande esperienza da giocatore e conoscenza della piazza di Genova profonda, avendo fatto le giovanili da calciatore e avendo accumulato ben 160 presenze fra A e B, ma ancora poca esperienza da allenatore. Nel suo decennio di attività ha però già saputo dimostrare il proprio valore con il Crotone, portando i pitagorici ad una salvezza storica nata dalla conquista di ben 25 punti tra aprile e maggio del 2017.
Due curriculum diversi, ma di alto profilo
Due curriculum diversi per i due tecnici, ma con lo stesso obiettivo, ovvero capovolgere la situazione tecnica attuale delle due squadre, estremamente preoccupante. Il Genoa, purtroppo, sembra appartenere ad un'altra categoria rispetto alla parte sinistra della classifica, in cui le prime quattro squadre sono distanti più di 30 punti e sembrano aver tracciato un solco insormontabile, come confermano le quote delle scommesse calcio di Betway all’8 gennaio che vedono la Juventus già possibile vincitrice a quota 1,40. Il destino della Sampdoria sembra meno tetro, ma solo per la presenza in organico di giocatori di livello come Quagliarella, Gabbiadini e Audero. Come dicevamo, due allenatori di grande esperienza, seppur ci siano quasi 25 anni di differenza fra i due allenatori: Claudio Ranieri arriva sulla panchina della Sampdoria a 68 anni, mentre Nicola, subentrato a Motta dopo la sua breve parentesi, il prossimo marzo compirà 47 anni. Tanta differenza d’età, ma tanto calcio masticato per entrambi: due personalità serie e carismatiche, che fanno dell’abnegazione e del lavoro costante le loro armi principali. Risulta quasi superfluo ricordare il curriculum di Claudio Ranieri, capace di vincere anche in Premier League con la corsa “storica” dei ragazzi terribili del Leicester, guidati dal cannoniere Jimmy Vardy. La conquista di un primo posto in un campionato così agguerrito come quello inglese rappresenta un traguardo che è valso a Ranieri l’onoreficenza di “Sir” e le luci della ribalta in un club che non aveva mai vinto nulla, tanto che il tecnico romano, nonostante i suoi quasi cinquanta anni di calcio, non è riusco a trattenere delle lacrime di gioia di fronte a una simile impresa. Paradossalmente, l’impresa con i blucerchiati potrebbe essere forse più ardua, vista la situazione di classifica alla quale calciatori e ambiente non sono affatto abituati, in particolare dopo l’ottimo campionato disputato l’anno scorso sotto la guida di Giampaolo e con Quagliarella capocannoniere del torneo grazie a ben 26 reti in 37 presenze, davanti a nomi come Cristiano Ronaldo, Zapata e Piatek. Nicola, dal canto suo, dovrà confermare quanto di buono fatto con un’altra squadra che porta gli stessi colori del Genoa, ma in Calabria: quel Crotone “dei miracoli” che fu così definito per aver raggiunto una salvezza che sembrava praticamente impossibile a febbraio. In quell'occasione, l’allenatore di Luserna San Giovanni in provincia di Torino seppe trasmettere serenità e coraggio ai suoi uomini e fu autore di un girone di ritorno, in particolare nei mesi di aprile e maggio, con una media punti da Champions League.
La salvezza, per due organici del livello delle “genovesi”, è ampiamente alla portata, ma in questo percorso sarà fondamentale la mano degli allenatori che dovranno infondere a giocatori e ambiente la mentalità giusta per restare coesi e remare tutti dalla stessa parte. Il calcio mercato di gennaio, del resto, non dovrebbe destabilizzare troppo gli equilibri presenti soprattutto in bassa classifica, dove fra SPAL, Brescia, Genoa, Sampdoria, Udinese e Lecce, i giocatori più che in entrata sembrerebbero in uscita, a fronte anche di spese ingenti che queste “piccole” hanno già sostenuto a inizio campionato, come il sacrificio del Brescia per prendere Balotelli.
Genova è piazza molto calda e intransigente, ma sa stringersi attorno alle proprie squadre come forse altre poche città in Italia nei momenti di bisogno. L’esperienza e la professionalità dei due allenatori sono gli elementi giusti per portare a compimento quella che al momento sembra un’ardua impresa.